Officine Calderai è un micro museo delle lavorazioni metalliche, situato all’interno del quartiere ebraico nell’omonima strada del centro storico di Palermo.
I calderai, o quarara (“caldaia”, in dialetto siciliano), sono gli artigiani specializzati nella produzione di bracieri, tegami, pentole e altri utensili domestici in rame, alluminio o acciaio, che in questa via avevano e hanno ancora oggi le loro botteghe. A differenza di altre “strade di mestiere” che popolano la città, via Calderai è una delle poche a conservare la sua antica vocazione.
In particolare, lo spazio che ospita il micro museo Officine Calderai è sempre stato un punto nevralgico del distretto artigiano: era l’officina di Nino Ciminna – lo stagnino più anziano della strada e da molti riconosciuto come un maestro –, rimasta chiusa e abbandonata dal 2015, anno in cui Nino è passato a miglior vita.
La missione di Officine Calderai è riaprire questo laboratorio storico, ormai svuotato dai macchinari ma tuttora pregno di memoria, e trasformarlo nel luogo che conserva, espone e promuove la comunicazione del patrimonio legato a un’arte e a un mestiere che è un’importante espressione della cultura materiale di Palermo, e che rischia di scomparire.
Nella convinzione che per preservare tutte le conoscenze e le soluzioni tecniche che sottendono una realizzazione non sia sufficiente la pura conservazione dei suoi aspetti visibili, ma sia invece necessaria un’azione di costante confronto dei valori di questo “sapere” con l’identità del presente, attualizzandone continuamente i ruoli e i significati, il micro museo espone oggetti ispirati al passato ma progettati e realizzati nel presente.
La collezione è concepita come un catalogo di piccole serie di utensili metallici disegnati da progettisti nazionali e internazionali, ispirati alla tradizione ma ripensati come sperimentazioni contemporanee di forme, funzioni, dettagli, finiture o tecnologie produttive, e prodotti dalle eccellenti maestranze che operano in via Calderai. Le opere esposte sono dei prototipi di oggetti che possono essere acquistati presso il museo e prodotti su richiesta. In tal modo, non solo i manufatti mostrati, ma gli artigiani stessi divengono testimonianza diretta del patrimonio culturale locale. Attraverso il coinvolgimento di designer provenienti da altri contesti e con esperienze diverse, si intende favorire lo sviluppo di un processo innovativo che arricchisca i canoni della tradizione ereditata e rilanci l’attività artigianale della strada.